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Il Paesaggio

PANTELLERIA

Pantelleria (Pantiddarìa in siciliano) è un comune italiano di 7 601 abitanti[3] della provincia di Trapani in Sicilia.
PANTELLERIA
Il comune copre l'intera isola di Pantelleria che si trova a 110 km a sud della Sicilia e a 70 dall'Africa, la cui costa, al pari di quella siciliana, è talvolta visibile ad occhio nudo.[4] Il suo territorio è di origine vulcanica. L'ultima eruzione è avvenuta, nel 1891, sul pendio nord-occidentale, nella parte sommersa. Sono tuttora presenti molti fenomeni di vulcanesimo secondario, prevalentemente acque calde e soffioni di vapore.

L'isola raggiunge un'altitudine di 836 m sul livello del mare con la Montagna Grande.

Il porto dell'isola permette il collegamento regolare con i porti di Trapani e Mazara del Vallo. Pantelleria è dotata di un aeroporto ed è collegata all'Italia continentale con voli di linea.
Territorio.

Nota per la sua centralità nel Mar Mediterraneo, scalo intermedio tra Africa e Sicilia, e caposaldo per il commercio col Levante, Pantelleria si caratterizza per la singolarità del suo paesaggio, nel quale agli elementi naturali (colate laviche a blocchi, cale e faraglioni) si aggiungono i manufatti creati dall'uomo: muri a secco, con la quadruplice funzione di spietrare il fondo, contenere il terreno, delimitare la proprietà fondiaria e proteggere dal vento; Un esempio evidente è il Giardino pantescho, costruzioni quasi sempre cilindriche in muratura di pietra lavica a secco con la duplice funzione di proteggere gli agrumi dal vento e di controllare gli effetti micro-climatici per un giusto apporto di acqua alla pianta, laddove l'isola ne è naturalmente sprovvista; I dammusi sono  fabbricati rurali con spessi muri a secco di forma  cubica , con tetti bianchi a cupola ed aperture ad arco a tutto sesto, veri e propri  esempi di architettura bio-climatica.

Pantelleria costituisce un punto di transito per la migrazione di molte specie aviarie tra Europa e Africa. Tra i volatili stanziali si segnalano svariate specie di rapaci, compresi il falco pellegrino, il barbagianni, la poiana e la berta maggiore. Già data per estinta, ma forse ancora esistente, è la foca monaca. Gli altri mammiferi, tutti di piccola taglia, sono costituiti da arvicole e soprattutto conigli, introdotti dall'uomo, i quali, non avendo nemici naturali, si riproducono in modo incontrollato. Introdotte dall'uomo e poi rinselvatichite sono molte altre specie: il colubro sardo, unica specie di serpente presente sull'isola, la capra, che nel medioevo popolava il paesaggio ma oggi è estinta, e il gatto selvatico, che vive in piccole colonie tra i boschi della regione sud-orientale. Tra i mammiferi di taglia maggiore, oltre a pochi bovidi e ovidi, allevati in stalla per la produzione casearia, la fauna di Pantelleria annovera la presenza di una sottospecie autoctona di equide, detta asino pantesco; già estintosi, grazie ad un'iniziativa della Regione Siciliana è stato sviluppato un progetto per ricostituire la razza Pantesca in purezza, in seguito al quale dal 2003 si annoverano alcuni esemplari. La presenza di tale asino è nota da tempi remoti. Molto diffuso fino a metà del XX secolo e molto forte, l'asino di Pantelleria venne selezionato dall'Esercito Italiano, durante la Grande Guerra, per la produzione di muli militari.



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